Wednesday, May 11, 2011

Emo del mio tempo

Sei ancora quello della penna stilografica e del trucco nero,
Emo del mio tempo. Eri nell'angolo
con la limetta maligna, portatrice di morte,
-t'ho visto- ti contorcevi dal dolore, dalle tristezza,
dalla vergogna. T'ho visto: eri tu,
con i tuoi tagli profondi persuasi dallo sterminio,
senza amore, senza pensarci. Hai sofferto ancora,
come sempre, come soffrirono i fondatori dell'emo , come soffrirono
gli animali inschiaviti dall'uomo.
E questo sangue odora ancora come nel giorno
quando l'Emo disse all'altro Emo:
"Andiamo a tagliarci". E quel bisogno freddo e tenace
รจ giunto fino a te dentro il tuo DNA.
Non dimenticate, o Emo, le nuvole di sangue
salite dalla Terra, non dimenticate i fondatori:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore
(esempio da seguire)


-Salvatore Quasimodo (- Uomo del mio tempo)

No comments:

Post a Comment